Mia nonna paterna, classe 1887, quando ero bambino mi raccontava che suo padre era chiamato nel nostro dialetto “Ca-amelou” (ciaramellaio) perché suonava e costruiva le ciaramelle.
Le notizie che ho sono molto poche e gli strumenti sono andati tutti perduti. Vista la nostra vicinanza geografica con la zona delle province di Alessandria, Pavia, Piacenza e Genova sono propenso a pensare che si trattasse di pifferi piuttosto che di ciaramelle, strumenti tipici del centro-sud Italia.
Questi strumenti mi hanno sempre affascinato e per questo ho voluto rendere omaggio al mio bisnonno provando a costruirli.
Mentre tornisco vedo lo strumento prendere forma, sento il calore gentile e mai aggressivo del legno e il suo profumo si propaga per il laboratorio, la sensazione è sempre bella ed emozionante.
Dalla nonna, che era sarta, ho imparato a cucire a macchina così anche i sacchetti di panno per costudire gli strumenti sono opera mia.
Una mia ciaramella è esposta a Scapoli (IS) alla Mostra Permanente – Circolo della Zampogna;
Suonano mie ciaramelle: Alessandro Tombesi (Calicanto – Zephyros), Francesco Ganassin (Calicanto), Massimo Rosada (La Paranza del Geco), Jean Philippe de Peretti (Associazione Arautoli -Francia).
Lo strumento è corredato da n. 2 ance.